Quella che può sembrare una tranquilla mattina come tante, può ben presto sfociare in una piccola tragedia famigliare quando il nostro piccolo urla e strepita pur di non andare all’asilo nido.

Una scena che in molti sono abituati a vedere quasi ogni mattina, anche quando in un primo momento ci si veste, si fa colazione e tutto sembra andare per il verso giusto.

Un bel problema se si pensa che, di solito, il rifiuto esplode in tutta la sua intensità proprio davanti la porta d’ingresso dell’asilo, tirando in ballo improvvisi mal di pancia e ripensamenti.

La situazione non è semplice da affrontare, soprattutto quando bisogna recarsi al lavoro e non si ha su due piedi una soluzione comoda per tutti.

Ma cosa si nasconde dietro questo rifiuto?

Sarebbe troppo facile affermare che il nostro bambino finge di non stare bene pur di non andare all’asilo.

Magari in qualche caso è così, ma bisogna riflettere sul fatto che spesso il piccolo va a somatizzare un malessere psicologico, del quale bisogna scoprire la causa.

Sicuramente si può pensare ad una sorta di ansia da abbandono, che assale il bambino appena ci si avvicina al momento del saluto con la mamma e il papà. Di questo non bisogna affatto stupirsi, dal momento che la figura materna e quella paterna, rappresentano per lui\lei l’intero mondo, con un legame di completa dipendenza sin dalla nascita.

D’altra parte è importante che il bambino inizi il suo lungo percorso verso l’indipendenza, vivendo questo momento con un piccolo trauma che potrà facilmente superare grazie alla complicità di maestre e nuovi compagni di giochi.

Come comportarsi

È essenziale in questa fase che i genitori accompagnino il proprio figlio fin dentro l’aula, restando qualche minuto in sua compagnia e in quella delle maestre, facendolo sentire a proprio agio.

Dopodiché, quando arriverà l’ora di salutarsi, non bisognerà fuggire di nascosto ma piuttosto comunicare al piccolo che per qualche ora la mamma e il papà non ci saranno, e che presto torneranno a prenderlo.

Non bisogna quindi lasciarsi sovrastare dalla sua insicurezza, ma piuttosto trasmettergli tutta la rassicurazione possibile.

Ricordando inoltre, che è molto importante parlare dell’asilo al bambino qualche giorno prima del suo ingresso nella struttura, anticipandogli quello che farà e cosa dovrà aspettarsi. In questo modo l’impatto sarà meno traumatico ed avrà modo di elaborare la cosa sentendosi più tranquillo.

Cercate di non assecondare i suoi capricci ma di accompagnarlo in questa importante fase di crescita: dopo i primi giorni di difficoltà sarà ben contento di correre a giocare ed imparare insieme ai suoi coetanei.